Storia della Fitoterapia - Fitoprostata.net

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Pochi sanno, o non vogliono riconoscere , anche in campo medico, che la maggior parte dei farmaci utilizzati in medicina tradizionale, cioè quella esercitata in tutti gli ambulatori dei medici di medicina generale, degli specialisti, degli oncologi,  sono dei FITOTERAPICI.
COSA SIGNIFICA FITOTERAPICO ?
La parola è composta da Fitos dal greco Pianta (vegetale) e TERAPIA (cura). Significa quindi "CURARSI CON LE PIANTE".
Il grande paradosso è che la fitoterapia come scienza viene considerata di serie B ,e  per ovvi motivi commerciali , viene fatta passare come una medicina non convenzionale, non conosciuta, al di fuori delle grandi linee prescrittive imposte dalle multinazionali farmaceutiche che producono prodotti copiati dalla natura e venduti come farmaci protetti da brevetti.
Business is business.
Nessun medico oserebbe pensare che l'ultimo prodotto , tra i più efficaci antitumorali per i tumori metastatici (prostata, polmone) , dispensato a suon di centinaia di euro a terapia, non sia altro che l'estratto del taxus baccato (detto volgarmente albero della morte) e come tale copiato.
I contenuti del sito sono per coloro che sono appassionati , così come vi scrive, per il naturale , da adottare come stile di vita nella alimentazione, cosi come nella cura delle più svariate malattie.
I medici potranno trovarvi informazioni utili , oltre che professionali, anche per un autoconvincimento , sul fatto che,  per anni hanno utilizzato senza saperlo dei fitoterapici, mascherati da nomi commerciali che hanno reso famosa la ditta farmaceutica e non la natura che ha realmente creato il prodotto.
Solo attraverso un processo di autocritica revisione della coscenza  prescrittiva  e della consapevolezza etica , si potrà ridare la giusta posizione alla fitoterapia , non come medicina non convenzionale , ma come la madre di tutte le medicine.
Sbalordiamo allora il lettore, ma anche il medico che vuole conoscere un po di più di questa scienza applicata quotidianamente senza saperlo.
     
ASPIRINA (da Wikipedia)
L'aspirina  o acido acetilsalicilico o ASA; è un farmaco antiinfiammatorio non-steroideo (FANS) della famiglia dei salicilati. Trova impiego come analgesico per dolori lievi, come antipiretico (per ridurre la febbre) e come antiinfiammatorio. Ha, inoltre, un effetto anticoagulante e fluidificante sul sangue, per questo il suo uso a piccole dosi aiuta a prevenire a lungo termine gli attacchi cardiaci.
Un basso dosaggio di aspirina a lungo termine blocca irreversibilmente la formazione del trombossano A2 nelle piastrine, con un conseguente effetto inibitore sull'aggregazione delle piastrine che si traduce in una fluidificazione del sangue. Questa proprietà la rende utile per ridurre l'incidenza degli infarti. L'aspirina prodotta a questo scopo è di solito confezionata in compresse da 100 mg; forti dosi di aspirina sono spesso prescritte immediatamente dopo attacchi cardiaci acuti.
La sostanza attiva dell'estratto di corteccia del salice bianco (Salix alba), chiamato salicina, fu isolato in cristalli nel 1828 da Henri Leroux, un farmacista francese, e da Raffaele Piria, un chimico italiano. La salicina è abbastanza acida quando viene sciolta in acqua (una sua soluzione satura ha pH 2,4), per questo venne ribattezzata acido salicilico. Il composto fu isolato anche dai fiori di olmaria (Spiraea ulmaria) da alcuni ricercatori tedeschi nel 1839.
Nel 1897 Felix Hoffmann impiegato presso la Friedrich Bayer & Co. derivò il gruppo ossidrile (-OH) dell'acido salicilico con un gruppo acetile, formando l'acido acetil-salicilico. Tale composto presentava gli stessi effetti terapeutici dell'acido salicilico, ma con minori effetti collaterali. Nacque così il primo farmaco sintetico da idea della natura .
Il nome "aspirina" fu brevettato dalla Bayer il 6 marzo 1899, componendo il prefisso "a-" (per il gruppo acetile) con "-spir-" (dal fiore Spiraea, da cui si ricava l'acido spireico, ovvero l'acido salicilico) e col suffisso "-ina" (generalmente usato per i farmaci all'epoca).

LANOXIN
Milioni di cardiopatici hanno utilizzato ed utilizzano questo farmaco. Da dove viene ?
Dalla digitale
La digitale (Digitalis purpurea) è un genere erbaceo della famiglia delle Scrophulariaceae (la stessa della bocca di leone), con fiori che hanno una caratteristica forma simile a un ditale - da cui il nome. La digitale contiene delle sostanze (glicosidi) che hanno un potente effetto sul cuore. Pertanto risulta molto utile nella terapia dell'insufficienza cardiaca; tuttavia le stesse sostanze, I derivati attivi sono principalmente due: la digossina e la digitossina. La digitonina è un altro glicoside digitalico che però non ha effetti sul cuore e viene principalmente sfruttato per il suo potere tensioattivo.
Le complesse molecole di questo gruppo di sostanze sono caratterizzate da una parte “attiva” rappresentata da una struttura fenantrenica e steroidea (un ciclopentanoperidrofenantrene), cui è legato ad una estremità un anello lattonico ed all'altra, in posizione 3, una sequenza di zuccheri (digitossosio); è per la presenza di questi zuccheri che queste molecole sono dette glicosidi cardioattivi.

CHININO
Quanti pazienti sono stati salvati dalle febbri malariche...? Ma il chinino portato dagli americani in tempo di guerra veniva prodotto in qualche fabbrica chimica segreta americana ? NO.
Il chinino è un alcaloide.Il chinino venne estratto dalla corteccia dell'albero della china e fu isolato e così chiamato nel 1817 dai ricercatori francesi Pierre Joseph Pelletier e Joseph Bienaimé Caventou. Il nome deriva dalla parola originale quecha (Inca) usata per la corteccia dell'albero cinchona, "Quina" o "Quina-Quina".
La prima apparizione in Italia data 1612 e nel 1906 l'importante rivista medica «Lancet» scrisse dell’importanza dell’azione dei padri gesuiti.
Il chinino è un potente farmaco efficace contro le quattro specie del plasmodium. E' uno schizonticida del sangue, ma non agisce sulla fase eso-eritrocita o gametocita. Interferisce anche con il DNA del plasmodio, ha una emivita di circa 10 ore e viene metabolizzato dal fegato ed espulso con le urine in circa 24 ore.

È stato il farmaco principalmente usato per la cura della malaria fino alla scoperta della clorochina. Oggi sta tornando come rimedio principe in quanto verso la clorochina si sono manifestate importanti e diffuse resistenze. È simile alla chinidina (farmaco anti-aritmico, impiegato in cardiologia) quindi può dare aritmie fatali (fibrillazioni ventricolari, torsioni di punta) per allungamento del tratto Q-T (è controindicato nei pazienti con disturbi della conduzione cardiaca o in terapia cardiologica con digitale).
Il chinino è, ad oggi, lo strumento più efficace contro la malaria dato che debella velocemente il parassita e determina lo sfebbramento. Viene somministrato per via endovenosa e agisce stimolando le cellule del pancreas. Questa azione induce una ipoglicemia, per cui è necessario monitorare i valori glicemici per la somministrazione di glucosio per via endovenosa.




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