Calcificazioni prostatiche - Fitoprostata.net

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La prostatite
Sulla base della genesi delle calcificazioni avremo:

1. Se si presuppone che la genesi di queste calcificazioni sia il reflusso di urina si può provare una terapia empirica associata ad una terapia tradizionale.

  •   Una bustina alla mattina ed alla sera di  Litores o di Bromelit per due mesi

  •   Una bustina/stick  di   Aposer alla mattina ed alla sera per almeno tre mesi

  •   Una spremuta di due limoni al giorno per due mesi

  •   Una bustina di Monuril ogni 7 giorni per tre mesi.

2. Siamo in attesa dei risultati prodotti sulle calcificazioni, ma sopratutto sui sintomi di preparati a base di SOD (Superossidodismutasi), Estratti di Olio di Avogado , Propoli, Mirtillo ad alti dosaggi. (Piascledine , Picnogen, Mirtiman )
SCHEMI DI TRATTAMENTO MEDICO DELLE CALCIFICAZIONI PROSTATICHE
CALCIFICAZIONI DA REFLUSSO
(in genere negli anziani)
Verificare a tre mesi i risultati  della cura con ecografia transrettale
1 stick/bustina  tutti i giorni per sei   mesi
1 bustina ogni 12 ore per due mesi
1 bustina ogni 12 ore per due mesi
CALCIFICAZIONI PROSTATICHE IN GIOVANI
(con sensazione di peso o dolore perineale )
Verificare a tre mesi i risultati  della cura con ecografia transrettale  o con la clinica sul dolore










1 cpr al mattino  + 1 cpr alla sera ore 22,00
oppure
2 cpr alla sera prima di andare al letto  per due mesi

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2  cpr rigorosamente a digiuno al mattino  per sei mesi   

----------------
1 cps al di per tre mesi


1 cpr al mattino ....1 alla sera ore 22,00 per sei mesi
1 bustina   al giorno  per due mesi

  

Che cosa sono le calcificazioni prostatiche
Spesso durante la esecuzione di una ecografia della prostata vengono segnalate le calcificazioni prostatiche.
Compito dell'urologo è di tranquillizzare il paziente , specie se giovane , sulla presenza di tali calcificazioni poichè non sono pericolose.
Si formano come esito di pregressi processi infettivo /infiammatori della prostata (anche passati in maniera occulta, cioè senza sintomi). In questi casi la causa è un meccanismo biochimico/enzimatico con attivazione locale della fosfatasi alcalina  e del deposito dei sali di calcio, sia per ristagno di urine nella via escretrice, o per deposizione /ristagno del secreto prodotto dalle cellule nel lume della ghiandola.

Le calcificazioni prostatiche, che sono solo il segno di precedenti infiammazioni della ghiandola (abbastanza frequenti nei giovani)  non scompariranno e resteranno li per tutta la vita.

Ripetiamo che non devono rappresentare motivo di preoccupazione. Quando per il paziente lo diventano allora è necessario esprimere tutta la nostra cultura per cercare di trovare una soluzione. Ci sono dei casi dove queste calcificazioni , essendo territorio inerme , rappresentano isole dove i germi possono sopravvivere, colonizzare e causare i sintomi di una prostatite recidivante cronica senza peraltro evidenziare positività delle urine o dello sperma.
In questi casi è necessario intervenire ponendo dei limiti alla infiammazione intorno alle calcificazioni responsabile della sintomatologia  dolorosa riferita dal paziente.

DA ANNI SI CERCA DI CAPIRE COME RISOLVERE IL PROBLEMA DELLE CALCIFICAZIONI PROSTATICHE.

Periodicamente vengono proposte delle alternative terapeutiche finalizzate alla risoluzione di questo problema.
Fermo restando , che se i sintomi lo necessitano, l'unica terapia valida è quella della rimozione chirurgica  tramite resezione endoscopica del tessuto calcificato....(fortemente invalidante nel giovane poichè provoca eiaculazione retrograda permanente) una terapia medica  che può riscontrare dei buoni successi specie sui sintomi,  è sempre proponibile. Specie su basata su principi farmacologici ben precisi.
Farmaci che inibiscono la sintesi di acido urico non sono efficaci nel rimuoverle o ridurne la massa; diverse ditte propongono per questo problema preparati fitoterapici ma non vi è alcuna prova scientifica concreta della loro utilità.
Stesso discorso vale riguardo ad eventuali calcificazioni vescicali, molto meno comuni di quelle prostatiche, ed al momento non vi sono farmaci con una efficacia confermata nel ridurle.
In presenza di calcificazioni è importante evitare di consumare cibi irritanti ed alcolici, inoltre è necessario bere molti liquidi per assicurarsi una idratazione ottimale. Da abolire invece i caffè.
Come si formano le calcificazioni prostatiche
Il reflusso di urina infetta nei dotti prostatici che si riversano nell'uretra posteriore è un meccanismo importante per la prostatite acuta /cronica batterica.
Lo studio delle calcificazioni prostatiche dette anche calcoli prostatici ha dimostrato che molti costituenti di questi calcoli si ritrovano solamente nelle urine e NON nelle secrezioni prostatiche.




Come fanno tali componenti ad arrivare nella prostata?
Tramite il reflusso intraprostatico di urina nei dotti eiaculatori - escretori che si verifica abbastanza facilmente : in alte parole urina infetta entra nella prostata .
Ma ci sono casi dove può risalire ugualmente urina che non è infetta (dovuta alla brutta abitudine di trattenere le urine, oppure al coito interrotto),  dando luogo a delle prostatiti chimiche che daranno un dolore pelvico su cui gli antibiotici non avranno effetto. (  Sindrome del dolore pelvico cronico  - Cpss III - IV)
Conseguenza di questo reflusso si formano le calcificazioni prostatiche o calcoli prostatici , che sono formazioni stabili ma possono essere anche labili, evidenziabili alla ecografia prostatica transrettale.

Tali calcificazioni prostatiche possono:
  • produrre sanguinamento durante la eiaculazione ( sangue nello sperma o emospermia , trattabile con COLIMAN 2  compresse alla sera prima di andare al letto),
  • ridurre la quantità dell'eiaculato (IPOPOSIA) per compressione esterna degli stessi dotti eiaculatori esercitata dalla calcificazione (Figura 1) o per formazione di calcolo ostruente nel dotto eiaculatore Fig. 2
Fig. 1 /Fig 2


Esistono delle differenze tra queste calcificazioni.

Quelle periadenomatose , localizzate intorno all'ipertrofia che si sviluppa dalla zona di transizione (adenoma prostatico) ed  in genere visibili nel soggetto adulto- anziano , sono riferibili a precipitazioni di sali  all’interno di acini o dotti compressi dall’adenoma stesso (vedasi reflusso intraprostatico di urina favorito dalla ritenzione cronica presente nel prostatico), non danno sintomi (anche se il paziente è gia affetto da quelli dovuti alla ipertrofia prostatica).



Nei soggetti giovani le calcificazioni sono in genere localizzate intorno all'uretra , (tragitto più breve del reflusso attraverso i dotti degli acini)
I sintomi legati alla presenza delle calcificazioni, quando sono presenti saranno influenzati dalla sede delle stesse .




Che sintomi possono dare queste calcificazioni ?
E' cosi che quando  una calcificazione è localizzata sotto il collo vescicale si avranno disturbi alla minzione, dolore riferito alla punta del pene, sopratutto alla fine della minzione.



Se invece la calcificazione si trova tra la parte di uretra sovramontanale ed il collo vescicale potremo avere quel fastidioso senso di peso tra la radice dello scroto e il retto


calcificazione prostatica del veru montanum
Se la calcificazione si forma in corrispondenza del veru montanum , chè e la zona anatomica uretrale, lievemente sollevata , nella quale sboccano i dotti eiaculatori, potremo avere eiaculazione precoce, eiaculazione dolorosa, emospermia , sensazione di tappo alla fuoriuscita dello sperma



Nelle fig. 1 si puo vedere una prostata finemente disomogenea con diffuse calcificazioni in tutto l'ambito prostatico. Questo è un quadro ecografico tipico di calcificazioni da reflusso (prostata tipica di chi soffre di disturbi prostatici da ristagno post minzionale  con prostata aumentata di dimensioni. )

Nella Fig. 2  si vede come queste diffuse calcificazioni si siano ridotte dopo cinque sei mesi di terapia o quantomeno definite creando pattern ecografici più isoecogenici. (cioè tessuto patologico più vicino di colore grigio al tessuto normale)


Nella Fig. 3 se le calcificazioni invece sono postflogistiche  , cioè sono esiti di prostatite, saranno ecograficamente caratteristiche dato che  appaiono isolate , con grossi coni d'ombra e visibili nelle prostate giovani

In questi casi, per la terapia medica della calcificazione,  se ne può ricavare la indicazione in base  agli  studi osservazionali (cioè a quei dati raccolti  su pazienti che hanno assunto terapie naturali per altre patologie).  Di recente difatti , è stata avviata una sperimentazione basata su raccolta di dati clinici di studi sulla induratio penis plastica. Questa malattia è caratterizzata dalla comparsa di nosodità fibrose lungo il pene che derivano da iniziale processo infiammatorio che evolve poi in fibrosi con placche calcifiche che provocano la curvatura del pene. In questa malattia si è visto  che alcune sostanze "antiplacca " provocano una riduzione della fibrosi con conseguente riduzione del dolore e in qualche caso della curvatura del pene.  I "farmaci integratori " utilizzati in questa  malattia sono stati anche utilizzati per le calcificazioni prostatiche ottenendo una riduzione del pattern ecografico , delle dimensioni  delle calcificazioni , ma sopratutto della sintomatologia dolorosa di ingombro perineale , tipica di chi soffre di prostatite.
Sono stati utilizzati:
Litores della phytores
Bromelit della Elliman
Picnogen della Elliman
Integratori da usare nei disturbi causati dalle calcificazioni  prostatiche
Le sostanze testate nelle varie tipologie di calcificazioni , si rifanno a cio che accade in altre patologie . Sia lo scioglimento dei calcoli , sia gli antinfiammatori nelle calcificazioni postflogistiche hasnno dato i loro risultati.  Molto dipende comunque dal tipo di calcificazione. Quelle da reflusso sono "piu' aggredibili" di quelle postflogistiche (da prostatite). In genere ripetiamo che le calcficazioni rimangono . Se sono asintomatiche  , vanno lasciate stare ma se sono sintomatiche possono essere trattate.
  • Antiinfiammatori ed antiedemigeni come Serenoa, Bromelina, Uva ursina, Urtica dioica, Mirtillo americano, Propoli, Pino marittimo massonico,
  • Antiossidanti come Resvetrarolo, Mangostano,Alka Klamath
  • Citrati di potassio e di magnesio
  • Phillantus   
  • possono essere testati nel periodo medio lungo termine (vedasi schema iniziale).
TERAPIA DELLE CALCIFICAZIONI PROSTATICHE CON COCKTAIL INTRAPROSTATICO
Le calcificazioni prostatiche  possono essere curate con la terapia infiltrativa.
La terapia infiltrativa è  caratterizzata dall'iniezione intraprostatica ed eventualmente periprostatica, nella sede delle calcificazioni, di dosi specifiche di antibiotici ed antinfiammatori con lo scopo di farli agire in modo mirato nell'ambito prostatico; il protocollo usuale richiede almeno cinque interventi a distanza di 10-15 giorni tra loro; gli esiti sulla sintomatologia possono essere favorevoli, ma non si sono rivelati stabili per l'assenza presumibilmente di attività ricostitutiva; talvolta (o spesso secondo le casistiche) vengono indotti danni sia di tipo meccanico (la pressione di infiltrazione) che di tipo farmacologico (la diretta tossicità locale del cocktail dei farmaci impiegati) che riaccentuano il processo infiammatorio e possono dare danni non solo alla fertilità ma anche alla capacità erettiva.
Previa anestesia locale con gel a base di lidocaina applicato sulla superficie rettale con apposito applicatore si introduce la sonda transrettale con apposita guida , attraverso la quale viene fatto passare un sottile ago di Chiba. Si puntano le calcificazioni prostatiche ed in esse si inietta in genere un cocktail di aminoglicosidi, anestetico, cortisone.
I risultati sono ad personam.


        






Inserimento di gel anestetico



Inserimento dell'ago di Chiba
con cocktail antibiotico + antinfiammatorio

Molto spesso il risultato di queste infiltrazioni è la parcellizzazione della placca calcifica che da unica diventa multipla. Viene in alternativa proposta una terapia medica  che può riscontrare dei buoni successi specie sui sintomi.
Se si presuppone che la genesi di queste calcificazioni sia il reflusso di urina si può provare una terapia empirica associata ad una terapia tradizionale.
Una bustina alla mattina ed alla sera di Bromelit o Litores per  due mesi / sei mesi
Una bustina di Aposer alla mattina ed alla sera per due mesi
Una spremuta di due limoni al giorno per due mesi
Una bustina di Monuril ogni 7 giorni per due mesi.
La terapia, completamente naturale,  è stata proposta da alcuni pazienti che ne hanno trovato giovamento. Non ha effetti collaterali e non è costosa.



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