Secondo alcuni studiosi esistono diversi approcci terapeutici .
Il trattamento /cura della prostatite dovrà comunque essere esteso alla eliminazione di tutte le cause della prostatite che possono coesistere in un individuo contemporaneamente ed essere la causa dell’infiammazione o della congestione pelvica.
In fitoterapia avremo :
Sostanze che agiscono sulle cause(TERAPIA DELLE CAUSE)
Sostanze che agiscono sui sintomi. (TERAPIA DEI SINTOMI)
TERAPIA DELLE CAUSE
Terapia della (Tipo I) prostatite acuta
" copertura antibiotica, anche a dosi consistenti
" antinfiammatori cortisonici locali per supposta
" antinfiammatori generali non cortisonici (fitoterapici naturali tipo Aposer , Mirtiman, Coliman, Picnogen )
" mantenere buona la minzione : l'apporto nutrizionale con elevata l'idratazione otterrà un'elevata diuresi a scopo detossificante e di lavaggio (wash out) meccanico dell'area cisto-prostato-uretrale.
" eliminare completamente i caffè
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Terapia della prostatite di (tipo II )prostatite cronica batterica e della (Tipo III a-b) CPSS (Eliminazione delle cause)
Antiossidanti ed antiradicali liberi
Terapia antiurica (abbassamento dell'acido urico ) - Altrettanto utile si sta dimostrando l'impiego di molecole che tengano in soluzione l'acido urico normalmente presente nelle urine (utilizzo del citrato di potassio e di magnesio ad alte dosi - Litores bustine oppure Bromelit 1 bustina die volte al di ) , ma che la retrodiffusione intraprostatica tende a far depositare in forma di sali di calcio, favorendo la formazioni di calcificazioni intraprostatiche.
Terapia antibiotica - l'impiego degli antibiotici andrà valutato di volta in volta sulla base degli esiti della coltura del secreto prostatico e della relativa sensibilità batterica ad essi: (non sembra più necessario l'impiego di un antibiotico sempre e comunque in presenza di cariche batteriche di basso o moderato livello !!!).
Terapia naturopatica - (Coliman dmannosio + uva ursina , associato a Mirtiman mirtillo ad alti dosaggi ). Il benessere fisiologico della prostata è anche strettamente dipendente dalle scelte alimentari e dallo stile di vita; cibi troppo elaborati o trattati, alimentazione troppo rapida e poco digeribile, carenza di frutta e verdura sono spesso alla base della prostatite e della cpps; uno stile di vita caratterizzato dall'uso eccessivo o continuo di alcoolici, dal fumo e dall'uso di droghe di ogni tipo (soprattutto quelle cosidette ricreative), dallo stress e dal sovraffaticamento o dall'eccesso di competizione è spesso alla base della prostatite e della cpps.
Il riequilibrio nutrizionale comprende: mangiare cibi freschi e completi, non trattati, di buona digeribilità e senza eccessi, tra cui frutta (in particolare frutta rossa quali i frutti di bosco o ricca in vitamina C) e verdura, prodotti da grano integrale, pesce e carne (ricchi di acidi grassi poliinsaturi), olio di oliva extravergine evitare fritti e cibi troppo elaborati o trattati ed eliminare i cibi che inducono allergie o intolleranze quando queste hanno base non curabile
Bere molta acqua (in media 2-3 litri al giorno) così da mantenere alta la diuresi e quasi trasparente l'urina (azione depurativa ed idratante)
L'uso degli Integratori alimentari può essere utile quando l'apporto con l'alimentazione di queste sostanze è carente.
L'uso dei fitoterapici nella prostatite può essere utile, ove ben selezionati ed adeguatamente preparati, per integrare la terapia principale o per il trattamento di consolidamento o richiamo quando sia necessario e non sia indispensabile la terapia principale. E' importate che i fitoterapici siano di elevata qualità e di adeguata preparazione. La scelta e la composizione, il dosaggio devono essere definiti dall'urologo o da un medico fitoterapeuta. Tra i fitoterapici principali per la prostatite sono impiegabili la Serenoa repens associata alla Bromelina (ananas sativus) (Aposer bustine 1 compressa due volte al di) al pygeum , ginseng asiatico, la damiana, la catuaba, il ginko biloba , la muira puama, il guaranà, la maca. (Precurox bustine -..)
L'attività fisica generale mantiene efficiente il sistema cardiovascolare e scheletrico-muscolare, concorre al rilassamento ed al sonno equilibrato, mantiene equilibrato il peso corporeo ed efficiente la distribuzione energetica corporea.
Gli esercizi di ritonificazione pelvica migliorano i flussi ematolinfatici dell'area pelvica ed il tono ed il controllo della muscolatura perineale (effettuare biofeedback pelvico): il massaggio prostatico per via transrettale può aiutare a distendere la muscolatura perineale.
TERAPIA DEI SINTOMI
Le terapie farmacologiche sui sintomi riducono i sintomi dei processi infiammatori di vario livello; comprendono:
La terapia alfalitica - tale trattamento parte dal presupposto che la prostatite e la congestione prostatica siano connesse e derivanti dalla difficoltà di transito dell'urina e dello sperma attraverso l'uretra ed in particolare l'uretra prostatica (collo vescicale) per questioni di ipertono della relativa muscolatura liscia
Terapia antinfiammatoria - l'impiego dei farmaci antinfiammatori, cortisonici o di altro tipo, non ha mai dato risultati utili nello specifico e ha dato modo di manifestare tutti gli effetti collaterali di questi farmaci a causa del lungo tempo di somministrazione; talvolta riescono ad atenuare i fastidi ed i dolori locali o lombari, ma senza costanza di risultato; spesso indeboliscono la capacità rettiva locale mantenendo in fatto lo stato infiammatorio e riducendo la capacità ricostruttiva.
La terapia antiandrogenica - questa estende alla prostatite ed alla cpps in assenza di adenoma prostatico, i prodotti ad azione antiandrogenica ed in particolare i bloccanti della conversione del testosterone a DHT; tale terapia, di qualche utilità nell'adenoma e nel carcinoma prostatico, ovvero nelle forme infiammatorie ad essi connesse, non ha alcuna ragione nelle prostatiti dell'uomo giovane e comunque in assenza di quelle due patologie tumorali; peraltro gli effetti collaterali indotti sulla fertilità e sulla capacità erettiva sono tanto più importanti quanto più lungo diviene il epriodo di trattamento e quanto più giovane è il paziente.
La terapia infiltrativa - caratterizzata dall'iniezione intraprostatica ed eventualmente periprostatica, con ago ecoguidato per via transperineale in anestesia locale, di dosi specifiche di antibiotici ed antinfiammatori con lo scopo di farli agire in modo mirato nell'ambito prostatico; il protocollo usuale richiede almeno cinque interventi a distanza di 10-15 giorni tra loro; gli esiti sulla sintomatologia possono essere favorevoli, ma non si sono rivelati stabili per l'assenza presumibilmente di attività ricostitutiva; talvolta (o spesso secondo le casistiche) vengono indotti danni sia di tipo meccanico (la pressione di infiltrazione) che di tipo farmacologico (la diretta tossicità locale del cocktail dei farmaci impiegati) che riaccentuano il processo infiammatorio e possono dare danni non solo alla fertilità ma anche alla capacità erettiva.